PRIMO LEVI – SE QUESTO E’ UN UOMO – PER NON DIMENTICARE

Nel Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto, pubblico la mia riflessione sul libro di Primo Levi – SE QUESTO E’ UN UOMO

Se questo è un uomo PRIMO LEVI
Se questo è un uomo
PRIMO LEVI

Se questo è un uomo è un’opera unica difronte alla quale qualsiasi forma di adiaforia è scandalosa.
Gli elementi che integrano la vita umana emergono in ogni pagina, in ogni periodo, in ogni riga, in ogni parola. Il male è costantemente sovrapposto al bene. La morale svanisce e l’istino diventa guida di ogni azione.
“Auschwitz” viene chiamato in vari modi: campo di prigionia, di concentramento, di sterminio. Primo Levi lo chiama campo di annientamento, definizione che a una prima lettura può passare inosservata ma il cui peso cala sull’animo del lettore lentamente, mano a mano che si inoltra nella descrizione delle giornate trascorse nel campo col susseguirsi delle stagioni, fino a vincerne le coscienze e occuparne il pensiero.
Le crudeltà subite dagli uomini, inflitte dagli uomini, nell’assurda realtà che regnava in una “comunità” posta al limite di ogni ragionevolezza dove sembra voler regnare legittima la cattiveria gratuita amplificata fino all’inverosimile senza trovare alcuna giustificazioni nella differenza di razza, di religione, di ideologia e neppure nel potere conferito dalla forza.
Le regole inverosimili del campo, di cui ci dà testimonianza Primo Levi, costringevano uomini a rinchiudere altri uomini in ambienti invivibili, freddi e malsani. Uomini a costringere altri uomini alla fame e a lottare ogni istante del giorno e della notte per una fetta di pane. Uomini a infliggere ad altri uomini dolore fisico e sofferenza per la perdita degli affetti.
In questo Olocausto l’individuo regredisce al primordiale istinto di sopravvivenza e, raggiunto un totale annientamento, la morte fisica diventa l’unica e inesorabile conseguenza logica. Una logica che pretende di giustificare “l’abbattimento” di chiunque non fosse più utilizzabile per lavori e servizi a causa di malattia o semplice deperimento fisico. Le cure sono considerate inutili verso chi rappresenta un perso o un rallentamento alla vita del campo. Così ogni sua traccia si elimina, nulla più doveva rimanere. Una intera esistenza dissolta nel fumo dei camini e cancellata dalla memoria dei vivi sopravvissuti.
Memorie ferite, sono arrivate fino a noi attraverso ogni inimmaginabile sopportazione di dolori fisici e di umiliazioni, sorrette a fatica solo dalla crescente necessità di conservare una coscienza di se.
Memorie spogliate di ogni cosa, di ogni singolo bene, della dignità, di tutti gli affetti, del nome proprio, private dell’identità e marchiate con un numero, un singolare codice impresso nella carne a identificarne la provenienza la razza e la data di arrivo; come bestie, tenute in vita solo per produrre forza motrice. Quei codici ci arrivati transitando nei polsi dei sopravvissuti, ricordo indelebile del soggiorno ad Auschwitz.
Primo Levi iniziò una “prima stesura” del testo imprimendo nella sua memoria pagine su pagine durante la prigionia per non dimenticare e nel tentativo di mantenere vivo il contatto con la vita. Una vita, la sua come molte altre parallele nel percorso quotidiano, logorata giorno dopo giorno dagli stenti e dalle barbarie subite i cui effetti non sono mai cessati.
Grazie a questo prezioso documento Primo Levi con estrema lucidità, precisione, e accuratezza nei dettagli, con un linguaggio asciutto e privo di enfasi perché già molto eloquenti erano i fatti avvenuti, ci consegna la cronaca della sua esperienza atroce, la peggiore che essere umano possa vivere: la reclusione nel campo di annientamento di Auschwitz in Polonia.
Per non dimenticare leggete SE QUESTO E’ UN UOMO.

http://youtu.be/jgwTQh5kvHg

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Che cosa resta dell’amore

Che cosa resta dell'amore
Che cosa resta dell’amor
Che cosa resta dell’amore

di Rosita Romeo

Genere: Sentimenti

Dimensioni file: 1127 KB

Lunghezza stampa: 194

Editore: Libromania (3 dicembre 2014)

Che cosa resta dell’amore. Per chiunque abbia amato, non amato più e riamato ancora, questo tema non è sconosciuto.
La protagonista del romanzo dopo un evento imprevisto che la travolge demolendo ogni ragionevole resistenza, si trova risucchiata nel gorgo senza fine dei perché? Perché è successo? Perché ho lasciato che succedesse? Perché a me? Perché ora? Perché…? Perché..? Perché?
L’autrice Rosita Romeo con questo romanzo segue i tortuosi sentieri dei sentimenti alla ricerca di un ingrediente che spieghi quale reazione chimica trasforma l’indifferenza in attrazione fatale, o quale chiave apra il cuore al mistero dell’amore. I percorsi si complicano sempre quando la ragione interviene a spiegare le emozioni, quando la mente pretende il sopravvento sul cuore. La natura ci insegna che i due sistemi nervosi sono indipendenti, ma allora quale dei due va seguito? Quando si deve seguire uno piuttosto che l’altro? Una risposta universale non esiste altrimenti “che cosa resta dell’amore”?
La protagonista del romanzo rischia di perdere la felicità perseguendo il ragionamento. Tuttavia è solo col ragionamento che si sconfigge la sofferenza. Allora, come si dosano gli ingredienti?
Potrà mai tradursi in una formula ciò che è condizionato da innumerevoli variabili?
Dal romanzo emerge una risposta, ma solo chi saprà leggere con attenzione senza pregiudizi, potrà coglierla.
Buona lettura.

Reperto occasionale di Gianni Papa

reperto occasionaleReperto Occasionale di Gianni Papa eBook formato Kindle € 0,99 su Amazon

 Reperto Occasionale di Gianni Papa

Reperto occasionale è un libro-verità, ci racconta la storia di un bambino autistico nel suo periodo evolutivo.

È un’autobiografia atipica dove l’autore non è interprete, ma racconta in prima persona la storia di sé con gli occhi di chi lo guarda.

Gianni Papa amplifica, come fosse una cassa acustica, la voce interiore dell’interprete principale: un bambino autistico che descrive la strada percorsa dalla sua famiglia attraverso l’esperienza della difficile crescita.

I personaggi principali non hanno nome. La famiglia è una come molte in Italia, abbandonate nel vuoto normativo e assistenziale, costrette a imparare sperimentando, e a volte sbagliando, come curare e risolvere i disagi derivanti da una situazione che li pone fuori da quella che comunemente si definisce “normalità”.

L’interprete è IO: il bambino autistico, il papà è PAPA’, la mamma è MAMMA il fratellino è IL BAMBINO PICCOLO CON I CAPELLI ROSSI. Solo la giostra dei personaggi che girano intorno alla famiglia ha un nome e a volte anche un cognome, così troviamo nonna Cinzia, nonna Katia, nonno Francesco, zio Fbio, l’insegnate…, l’educatrice…, Il dottor…, il fisioterapista…., la psicologa…, ecc. ecc. In questo libro Gianni Papa ha saputo interpretare in modo credibile il pensiero del bambino dando voce al “bambino che non sa parlare (anche se sa parlare)”. Un bambino che osserva il mondo intorno a sé e che, come tutti i bambini, non può capire fino in fondo il significato degli atteggiamenti dei grandi. Un bambino che, nella drammaticità del suo essere, si racconta con leggerezza ed estrema semplicità come solo i bambini sanno fare. Un bambino che vede i grandi complicare i percorsi ovvi e rendere difficili le relazioni semplici. Un bambino che subisce le decisioni dei grandi con la naturalezza di chi sa accettare come giusto anche ciò che giusto non è e non sa chiedersi perché l’amore finisce.

L’autore ha dimostrato una grande abilità nel ribaltare le prospettive spesso condizionate dalla maturità delle menti che crescendo diventano “grandi?” e, proprio come farebbe un bambino è riuscito, nel descriversi, a non scivolare mai nella “stereotipata” drammaticità riuscendo a guardarsi con gli occhi di chi guarda.

 Inutile dire che ho trovato piacevole la lettura di questo libro, che mi è piaciuto e che ne consiglio la lettura a tutti.

IL SIGILLO DELL’ULTIMO IMPERATORE

IL SIGILLO DELL'ULTIMO IMPERATORE
IL SIGILLO DELL’ULTIMO IMPERATORE

IL SIGILLO DELL’ULTIMO IMPERATORE

di Paola Alliney

Dimensioni file: 2341 KB

Lunghezza stampa: 660

Libromania (22 novembre 2013)

Narrativa- Storico

Sinossi

Baran Alì, leader della minoranza curda in Turchia e unica speranza di riconciliazione nazionale, sembra sparito nel nulla dopo una fuga avventurosa in cui la sua strada si è incrociata con quella dell’ufficiale italiano Claudio Roci. È a lui che le autorità turche si rivolgono nella speranza che li conduca al rifugio dal quale Baran guida un partito laico e pacifista che minaccia di mettere fuori gioco i nazionalisti fautori della repressione.
Claudio decide di collaborare con il segreto intento di proteggere l’amico dai militari turchi. L’unica traccia nelle sue mani è un taccuino consegnatogli da Baran, che sembra contenere però preziose testimonianze risalenti al tardo periodo ittita e non indicazioni che possano aiutare a ritrovarlo. Per sciogliere l’enigma, coinvolge nella missione l’affascinante e molto tosta Lisa Dall’Oro, docente di ittitologia all’Università La Sapienza di Roma. Così, tra complotti, attentati e continui colpi di scena, comincia una pericolosissima caccia all’uomo, complicata non poco dalle inevitabili scintille di passione tra Claudio e Lisa.
Un’avventura emozionante, una lotta contro il tempo che farà viaggiare i lettori negli oscuri meandri della Storia…

Giù all’ammeriche

Giù all'ammeriche
Giù all’Ammeriche

Giù all’Ammeriche

di Coralba Capuani

Formato: Formato Kindle Dimensioni 527 KB

Lunghezza stampa 170

Narrativa- Storico

Sinossi

L’adolescenza è un periodo difficile, soprattutto se la tua famiglia è povera e la tua strada pare destinata a ripercorrere le difficoltà vissute dai tuoi genitori. Perciò Filomena e Teresa lasciano il loro piccolo mondo per “l’Ammeriche”, la terra dei sogni che si avverano. Quanto questo sia lontano dalla realtà lo scopriranno solo dopo lo sbarco, quando un ritorno non è più possibile. Si troveranno perciò ad affrontare difficoltà di ogni sorta: incomprensioni linguistiche, razzismo, violenze, sfruttamento. Da quest’inferno solo una di loro uscirà vincitrice incontrando l’amore e la fortuna, all’altra invece non resterà che l’isolamento e il rifugio nel sogno finché, anche lei, andrà incontro al suo destino.

24live : “sulla Rivista “Terzo Millennio” fondata da Carmelo Aliberti, un racconto di Monica Bauletti”

Su 24live parlano dei miei romanzi:

“La Rivista ospita anche un racconto inedito “Tu non mi ami” della scrittrice padovana Monica Bauletti che ,con i suoi due romanzi ”ATTACCO AGLI ILLUMINATI

ATTACCO AGLI ILLUMINATI UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO
ATTACCO AGLI ILLUMINATI
UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO

e “L’amica più preziosa

L'amica più preziosa ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne
L’amica più preziosa
ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne

entrambi editi da Libromania, rappresenta la vera rivelazione di scrittrice, in questi anni di stagnante letteratura, perché riesce a descrivere con spirito di rinnovamento le tematiche di coraggiosa captazione, come la scalata al potere universale assoluto delle 13 famiglie più ricche del mondo, mediante l’accumulo di tutta la ricchezza del mondo, con mezzi crudeli, disumani, tra i quali i genocidi. Di contro la lotta dell’amore, interpretata dalla giovane ricercatrice Maggy, dotata di una rara e ingenua purezza, nonostante le notevoli difficoltà che la sospingono inconsapevolmente verso la trappola (miracolosamente scongiurata) della morte brutale, preparata ciecamente dal padre capo degli “Illuminati”. La tecnica narrativa è agile e consente trapassi immediati da una sequenza fotogrammatica all’altra con nitida velocità da “suspence”, pilotata con misurata simmetria. Nel secondo volume, il primo scritto, il filo conduttore è il sentimento dell’amicizia, che, dopo tante difficoltà, compresa la malattia, riesce ad illuminare di nuova luce la vita. Nel racconto citato, la Bauletti dipana la soluzione di un amore, mediante un razionale dialogo della donna che, alla fine rivela la superficialità del suo rapporto, fondato esclusivamente sulla sessualità forsennata. Emerge la rara capacità del dialogo asciutto, senza legamenti narrativi, ma fluente solo sulla domanda e risposta, senza orpelli distraenti, un dialogo di rifrazione moraviana.

3°m Terzo Millennio - Rivista Letteraria no profit - Registrazione Tribunale di Barcellona P.G. (Me) - n° 70/2009 del 01-6-2009

Su 24live di oggi per la RUBRIUCA: Cultura è stato pubblicato un articolo sulla rivista Terzo Millennio di dicembre 2014

http://www.24live.it/91792-in-uscita-un-altro-numero-della-rivista-terzo-millennio-fondata-dal-poeta-aliberti

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È uscito il numero di Dicembre 2014 della Rivista Internazionale di Letteratura e di Varia Cultura, diretta dal nuovo direttore Prof. Antonino Motta, giornalista professionista dal 1992, redattore di un quotidiano del Gruppo Repubblica.

Il fascicolo di 150 pp. ospita due introduzioni del prof. Jean Igor Ghidina (Università Blaise Pascal-Francia) su due recenti saggi di Carmelo Aliberti su “LA POESIA DI BARTOLO CATTAFI tra strazio terrestre e ansia metafisica” e ” FULVIO TOMIZZA E LA FRONTIERA DELL’ANIMA”, due dei più grandi autori del Secondo Novecento, presentati in Sicilia per invito del Comuni di Rodì Milici e Barcellona P.G., città natale del grande poeta nel 35° anniversario della scomparsa.

Altro importante contributo critico al ricordo di Cattafi è dato dalla giornalista e scrittrice Cristina Saja, che delinea un profilo…

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L’amica più preziosa

L’amica più preziosa

Ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne

L'amica più preziosa
L’amica più preziosa

Recensioni dalla rete:

“Racconto di vita quotidiana che però poi schizza via in una narrazione dinamica e intrigante che fino alla fine ti tiene legato al libro“

Edito da libromania (DeA-Newton)

RECENSIONE: la ferocia di Nicola Lagioia

logo_einaudila ferociaNicola Lagioia La ferocia

2014 – Supercoralli pp. 418 € 19,50  anche in eBook € 8,99 ISBN 9788806214562

Una giovane donna, un fratello disturbato, una famiglia potente, una società malsana, una regione traviata: L’Italia.

Questo romanzo è uno zoom sulle vite di due giovani ragazzi, fratello e sorella, cresciuti uniti nell’ingenuità della fanciullezza e disgiunti, nella maturità, dal potere malato di un ceto sociale che non gli apparteneva e al quale, loro malgrado, si trovano a farne parte.

La trama si sviluppa arrampicandosi sulla catena di sequenze che, come anelli legati tra loro, si susseguono partendo dall’immagine iniziale dove è descritta la morte della protagonista: Clara. La prima scena è carica di atmosfera che attenua la drammaticità dell’evento attutendo lo schianto che produrrà nelle vite di chi le sopravvive. L’ambiguità della morte di Clara costituisce un ottimo perno su cui s’ innesca la successione degli interventi di un cast corale che traccia pennellate sparse sulla tela che rivelerà l’immagine totale solo alla fine. Un quadro sul quale goccia dall’alto il noire di poteri costituiti diffondendosi a macchiare di ombre il paesaggio luminoso e carico di colori sgargianti della Puglia, regione gemella, figlia d’Italia, dove una generosa natura ha sfogato sapori forti e dove la mano famelica dell’uomo devasta.

Il personaggio che più ho apprezzato è Michele, il fratello a metà, che subisce le sottili angherie di una matrigna rancorosa,  ferita da un tradimento e che imprime alla vita famigliare l’aridità tipica delle esistenze vuote e votate al potere economico e sociale. Michele elabora il suo disagio nell’evoluzione della crescita: inconsciamente da bambino poi adolescente ribelle, confuso nella prima giovinezza e finalmente consapevole nell’età matura quando, in piena lucidità darà sfogo, nell’atto finale, all’istinto autodistruttivo che ha prodotto la crescita sofferta.

La morte di Clara scatenerà in tutti i personaggi un disagio carico di rimorsi e pentimenti nonché paure di scandali assopiti nelle singole vite e assorbiti dal quotidiano, ma liberati dalla scomparsa di chi teneva chiusa la porta del covo di una nidiata di pipistrelli notturni inferociti.

Questo romanzo è il racconto di uno schianto che libera la ferocia.

Monica Bauletti.

ATTACCO ALGLI ILLUMINATI

ATTACCO AGLI ILLUMINATI

Un intrigo internazionale esplosivo

UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO
ATTACCO AGLI ILLUMINATI

Recensioni dalla rete:

Uno sguardo acuto su una generazione che ha fallito

Edito da libromania (DeA-Newton)

nella recensione sul Forziere dei libri di Manuela Dicati dice: “Maggy non è la solita protagonista che si trova nei libri. O la si ama o la si odia. Io l’ho amata”  (leggi tutto)