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IL GIOVANE HOLDEN – J.D.SALINGER – Einaudi

Non farò la recensione a questo libro

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Questo è un libro evergreen. Di quelli che si possono leggere a ogni età.

Scritto in prima persona.

L’autore si è calato perfettamente nel personaggio che attraversa lo stretto passaggio dell’adolescenza. Periodo della crescita dove ogni evento amplifica gli effetti e il viaggio si fa in carne viva, senza protezioni, esposti a tutti i virus virtuali che infettano la mente. Periodo di grandi verità e di vita vera.
Leggetelo, seve sempre.

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  • Copertina flessibile: 248 pagine
  • Editore: Einaudi (20 maggio 2008)
  • Collana: Super ET
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8806193090
  • ISBN-13: 978-8806193096

“Alla fine del primo atto siamo usciti con tutti gli altri imbecilli a fumare una sigaretta. Che roba. Giuro che in vita vostra non avete mi visto tanti ipocriti messi insieme. Tutti che fumano come ciminiere, parlando dello spettacolo in modo che gli altri li sentissero per bene e capissero quant’erano intelligenti”.

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PRIMO LEVI – SE QUESTO E’ UN UOMO – PER NON DIMENTICARE

Nel Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime dell’Olocausto, pubblico la mia riflessione sul libro di Primo Levi – SE QUESTO E’ UN UOMO

Se questo è un uomo PRIMO LEVI
Se questo è un uomo
PRIMO LEVI

Se questo è un uomo è un’opera unica difronte alla quale qualsiasi forma di adiaforia è scandalosa.
Gli elementi che integrano la vita umana emergono in ogni pagina, in ogni periodo, in ogni riga, in ogni parola. Il male è costantemente sovrapposto al bene. La morale svanisce e l’istino diventa guida di ogni azione.
“Auschwitz” viene chiamato in vari modi: campo di prigionia, di concentramento, di sterminio. Primo Levi lo chiama campo di annientamento, definizione che a una prima lettura può passare inosservata ma il cui peso cala sull’animo del lettore lentamente, mano a mano che si inoltra nella descrizione delle giornate trascorse nel campo col susseguirsi delle stagioni, fino a vincerne le coscienze e occuparne il pensiero.
Le crudeltà subite dagli uomini, inflitte dagli uomini, nell’assurda realtà che regnava in una “comunità” posta al limite di ogni ragionevolezza dove sembra voler regnare legittima la cattiveria gratuita amplificata fino all’inverosimile senza trovare alcuna giustificazioni nella differenza di razza, di religione, di ideologia e neppure nel potere conferito dalla forza.
Le regole inverosimili del campo, di cui ci dà testimonianza Primo Levi, costringevano uomini a rinchiudere altri uomini in ambienti invivibili, freddi e malsani. Uomini a costringere altri uomini alla fame e a lottare ogni istante del giorno e della notte per una fetta di pane. Uomini a infliggere ad altri uomini dolore fisico e sofferenza per la perdita degli affetti.
In questo Olocausto l’individuo regredisce al primordiale istinto di sopravvivenza e, raggiunto un totale annientamento, la morte fisica diventa l’unica e inesorabile conseguenza logica. Una logica che pretende di giustificare “l’abbattimento” di chiunque non fosse più utilizzabile per lavori e servizi a causa di malattia o semplice deperimento fisico. Le cure sono considerate inutili verso chi rappresenta un perso o un rallentamento alla vita del campo. Così ogni sua traccia si elimina, nulla più doveva rimanere. Una intera esistenza dissolta nel fumo dei camini e cancellata dalla memoria dei vivi sopravvissuti.
Memorie ferite, sono arrivate fino a noi attraverso ogni inimmaginabile sopportazione di dolori fisici e di umiliazioni, sorrette a fatica solo dalla crescente necessità di conservare una coscienza di se.
Memorie spogliate di ogni cosa, di ogni singolo bene, della dignità, di tutti gli affetti, del nome proprio, private dell’identità e marchiate con un numero, un singolare codice impresso nella carne a identificarne la provenienza la razza e la data di arrivo; come bestie, tenute in vita solo per produrre forza motrice. Quei codici ci arrivati transitando nei polsi dei sopravvissuti, ricordo indelebile del soggiorno ad Auschwitz.
Primo Levi iniziò una “prima stesura” del testo imprimendo nella sua memoria pagine su pagine durante la prigionia per non dimenticare e nel tentativo di mantenere vivo il contatto con la vita. Una vita, la sua come molte altre parallele nel percorso quotidiano, logorata giorno dopo giorno dagli stenti e dalle barbarie subite i cui effetti non sono mai cessati.
Grazie a questo prezioso documento Primo Levi con estrema lucidità, precisione, e accuratezza nei dettagli, con un linguaggio asciutto e privo di enfasi perché già molto eloquenti erano i fatti avvenuti, ci consegna la cronaca della sua esperienza atroce, la peggiore che essere umano possa vivere: la reclusione nel campo di annientamento di Auschwitz in Polonia.
Per non dimenticare leggete SE QUESTO E’ UN UOMO.

http://youtu.be/jgwTQh5kvHg

Che cosa resta dell’amore

Che cosa resta dell'amore
Che cosa resta dell’amor
Che cosa resta dell’amore

di Rosita Romeo

Genere: Sentimenti

Dimensioni file: 1127 KB

Lunghezza stampa: 194

Editore: Libromania (3 dicembre 2014)

Che cosa resta dell’amore. Per chiunque abbia amato, non amato più e riamato ancora, questo tema non è sconosciuto.
La protagonista del romanzo dopo un evento imprevisto che la travolge demolendo ogni ragionevole resistenza, si trova risucchiata nel gorgo senza fine dei perché? Perché è successo? Perché ho lasciato che succedesse? Perché a me? Perché ora? Perché…? Perché..? Perché?
L’autrice Rosita Romeo con questo romanzo segue i tortuosi sentieri dei sentimenti alla ricerca di un ingrediente che spieghi quale reazione chimica trasforma l’indifferenza in attrazione fatale, o quale chiave apra il cuore al mistero dell’amore. I percorsi si complicano sempre quando la ragione interviene a spiegare le emozioni, quando la mente pretende il sopravvento sul cuore. La natura ci insegna che i due sistemi nervosi sono indipendenti, ma allora quale dei due va seguito? Quando si deve seguire uno piuttosto che l’altro? Una risposta universale non esiste altrimenti “che cosa resta dell’amore”?
La protagonista del romanzo rischia di perdere la felicità perseguendo il ragionamento. Tuttavia è solo col ragionamento che si sconfigge la sofferenza. Allora, come si dosano gli ingredienti?
Potrà mai tradursi in una formula ciò che è condizionato da innumerevoli variabili?
Dal romanzo emerge una risposta, ma solo chi saprà leggere con attenzione senza pregiudizi, potrà coglierla.
Buona lettura.

24live : “sulla Rivista “Terzo Millennio” fondata da Carmelo Aliberti, un racconto di Monica Bauletti”

Su 24live parlano dei miei romanzi:

“La Rivista ospita anche un racconto inedito “Tu non mi ami” della scrittrice padovana Monica Bauletti che ,con i suoi due romanzi ”ATTACCO AGLI ILLUMINATI

ATTACCO AGLI ILLUMINATI UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO
ATTACCO AGLI ILLUMINATI
UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO

e “L’amica più preziosa

L'amica più preziosa ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne
L’amica più preziosa
ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne

entrambi editi da Libromania, rappresenta la vera rivelazione di scrittrice, in questi anni di stagnante letteratura, perché riesce a descrivere con spirito di rinnovamento le tematiche di coraggiosa captazione, come la scalata al potere universale assoluto delle 13 famiglie più ricche del mondo, mediante l’accumulo di tutta la ricchezza del mondo, con mezzi crudeli, disumani, tra i quali i genocidi. Di contro la lotta dell’amore, interpretata dalla giovane ricercatrice Maggy, dotata di una rara e ingenua purezza, nonostante le notevoli difficoltà che la sospingono inconsapevolmente verso la trappola (miracolosamente scongiurata) della morte brutale, preparata ciecamente dal padre capo degli “Illuminati”. La tecnica narrativa è agile e consente trapassi immediati da una sequenza fotogrammatica all’altra con nitida velocità da “suspence”, pilotata con misurata simmetria. Nel secondo volume, il primo scritto, il filo conduttore è il sentimento dell’amicizia, che, dopo tante difficoltà, compresa la malattia, riesce ad illuminare di nuova luce la vita. Nel racconto citato, la Bauletti dipana la soluzione di un amore, mediante un razionale dialogo della donna che, alla fine rivela la superficialità del suo rapporto, fondato esclusivamente sulla sessualità forsennata. Emerge la rara capacità del dialogo asciutto, senza legamenti narrativi, ma fluente solo sulla domanda e risposta, senza orpelli distraenti, un dialogo di rifrazione moraviana.

3°m Terzo Millennio - Rivista Letteraria no profit - Registrazione Tribunale di Barcellona P.G. (Me) - n° 70/2009 del 01-6-2009

Su 24live di oggi per la RUBRIUCA: Cultura è stato pubblicato un articolo sulla rivista Terzo Millennio di dicembre 2014

http://www.24live.it/91792-in-uscita-un-altro-numero-della-rivista-terzo-millennio-fondata-dal-poeta-aliberti

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È uscito il numero di Dicembre 2014 della Rivista Internazionale di Letteratura e di Varia Cultura, diretta dal nuovo direttore Prof. Antonino Motta, giornalista professionista dal 1992, redattore di un quotidiano del Gruppo Repubblica.

Il fascicolo di 150 pp. ospita due introduzioni del prof. Jean Igor Ghidina (Università Blaise Pascal-Francia) su due recenti saggi di Carmelo Aliberti su “LA POESIA DI BARTOLO CATTAFI tra strazio terrestre e ansia metafisica” e ” FULVIO TOMIZZA E LA FRONTIERA DELL’ANIMA”, due dei più grandi autori del Secondo Novecento, presentati in Sicilia per invito del Comuni di Rodì Milici e Barcellona P.G., città natale del grande poeta nel 35° anniversario della scomparsa.

Altro importante contributo critico al ricordo di Cattafi è dato dalla giornalista e scrittrice Cristina Saja, che delinea un profilo…

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L’amica più preziosa

L’amica più preziosa

Ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne

L'amica più preziosa
L’amica più preziosa

Recensioni dalla rete:

“Racconto di vita quotidiana che però poi schizza via in una narrazione dinamica e intrigante che fino alla fine ti tiene legato al libro“

Edito da libromania (DeA-Newton)

RECENSIONE: la ferocia di Nicola Lagioia

logo_einaudila ferociaNicola Lagioia La ferocia

2014 – Supercoralli pp. 418 € 19,50  anche in eBook € 8,99 ISBN 9788806214562

Una giovane donna, un fratello disturbato, una famiglia potente, una società malsana, una regione traviata: L’Italia.

Questo romanzo è uno zoom sulle vite di due giovani ragazzi, fratello e sorella, cresciuti uniti nell’ingenuità della fanciullezza e disgiunti, nella maturità, dal potere malato di un ceto sociale che non gli apparteneva e al quale, loro malgrado, si trovano a farne parte.

La trama si sviluppa arrampicandosi sulla catena di sequenze che, come anelli legati tra loro, si susseguono partendo dall’immagine iniziale dove è descritta la morte della protagonista: Clara. La prima scena è carica di atmosfera che attenua la drammaticità dell’evento attutendo lo schianto che produrrà nelle vite di chi le sopravvive. L’ambiguità della morte di Clara costituisce un ottimo perno su cui s’ innesca la successione degli interventi di un cast corale che traccia pennellate sparse sulla tela che rivelerà l’immagine totale solo alla fine. Un quadro sul quale goccia dall’alto il noire di poteri costituiti diffondendosi a macchiare di ombre il paesaggio luminoso e carico di colori sgargianti della Puglia, regione gemella, figlia d’Italia, dove una generosa natura ha sfogato sapori forti e dove la mano famelica dell’uomo devasta.

Il personaggio che più ho apprezzato è Michele, il fratello a metà, che subisce le sottili angherie di una matrigna rancorosa,  ferita da un tradimento e che imprime alla vita famigliare l’aridità tipica delle esistenze vuote e votate al potere economico e sociale. Michele elabora il suo disagio nell’evoluzione della crescita: inconsciamente da bambino poi adolescente ribelle, confuso nella prima giovinezza e finalmente consapevole nell’età matura quando, in piena lucidità darà sfogo, nell’atto finale, all’istinto autodistruttivo che ha prodotto la crescita sofferta.

La morte di Clara scatenerà in tutti i personaggi un disagio carico di rimorsi e pentimenti nonché paure di scandali assopiti nelle singole vite e assorbiti dal quotidiano, ma liberati dalla scomparsa di chi teneva chiusa la porta del covo di una nidiata di pipistrelli notturni inferociti.

Questo romanzo è il racconto di uno schianto che libera la ferocia.

Monica Bauletti.

Recensione: “Attacco agli Illuminati” di Manuela Dicati su Il Forziere dei libri

http://ilforzieredeilibri.blogspot.it/2014/08/recensione-attacco-agli-illuminati.html

ATTACCO AGLI ILLUMINATI UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO
ATTACCO AGLI ILLUMINATI
UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO

 

Un thriller un po’ particolare par un’autrice italiana: Monica Bauletti.
Una piacevole sorpresa, che si è rivelata molto diversa da quello che mi aspettavo. Vi presento il romanzo.