“La Rivista ospita anche un racconto inedito “Tu non mi ami” della scrittrice padovana Monica Bauletti che ,con i suoi due romanzi ”ATTACCO AGLI ILLUMINATI”
ATTACCO AGLI ILLUMINATI UN INTRIGO INTERNAZIONALE ESPLOSIVO
L’amica più preziosa ragione e sentimento in una storia di amicizia tra donne
entrambi editi da Libromania, rappresenta la vera rivelazione di scrittrice, in questi anni di stagnante letteratura, perché riesce a descrivere con spirito di rinnovamento le tematiche di coraggiosa captazione, come la scalata al potere universale assoluto delle 13 famiglie più ricche del mondo, mediante l’accumulo di tutta la ricchezza del mondo, con mezzi crudeli, disumani, tra i quali i genocidi. Di contro la lotta dell’amore, interpretata dalla giovane ricercatrice Maggy, dotata di una rara e ingenua purezza, nonostante le notevoli difficoltà che la sospingono inconsapevolmente verso la trappola (miracolosamente scongiurata) della morte brutale, preparata ciecamente dal padre capo degli “Illuminati”. La tecnica narrativa è agile e consente trapassi immediati da una sequenza fotogrammatica all’altra con nitida velocità da “suspence”, pilotata con misurata simmetria. Nel secondo volume, il primo scritto, il filo conduttore è il sentimento dell’amicizia, che, dopo tante difficoltà, compresa la malattia, riesce ad illuminare di nuova luce la vita. Nel racconto citato, la Bauletti dipana la soluzione di un amore, mediante un razionale dialogo della donna che, alla fine rivela la superficialità del suo rapporto, fondato esclusivamente sulla sessualità forsennata. Emerge la rara capacità del dialogo asciutto, senza legamenti narrativi, ma fluente solo sulla domanda e risposta, senza orpelli distraenti, un dialogo di rifrazione moraviana.
È uscito il numero di Dicembre 2014 della Rivista Internazionale di Letteratura e di Varia Cultura, diretta dal nuovo direttore Prof. Antonino Motta, giornalista professionista dal 1992, redattore di un quotidiano del Gruppo Repubblica.
Il fascicolo di 150 pp. ospita due introduzioni del prof. Jean Igor Ghidina (Università Blaise Pascal-Francia) su due recenti saggi di Carmelo Aliberti su “LA POESIA DI BARTOLO CATTAFI tra strazio terrestre e ansia metafisica” e ” FULVIO TOMIZZA E LA FRONTIERA DELL’ANIMA”, due dei più grandi autori del Secondo Novecento, presentati in Sicilia per invito del Comuni di Rodì Milici e Barcellona P.G., città natale del grande poeta nel 35° anniversario della scomparsa.
Altro importante contributo critico al ricordo di Cattafi è dato dalla giornalista e scrittrice Cristina Saja, che delinea un profilo…
2014 – Supercoralli pp. 418 € 19,50 anche in eBook € 8,99 ISBN 9788806214562
Una giovane donna, un fratello disturbato, una famiglia potente, una società malsana, una regione traviata: L’Italia.
Questo romanzo è uno zoom sulle vite di due giovani ragazzi, fratello e sorella, cresciuti uniti nell’ingenuità della fanciullezza e disgiunti, nella maturità, dal potere malato di un ceto sociale che non gli apparteneva e al quale, loro malgrado, si trovano a farne parte.
La trama si sviluppa arrampicandosi sulla catena di sequenze che, come anelli legati tra loro, si susseguono partendo dall’immagine iniziale dove è descritta la morte della protagonista: Clara. La prima scena è carica di atmosfera che attenua la drammaticità dell’evento attutendo lo schianto che produrrà nelle vite di chi le sopravvive. L’ambiguità della morte di Clara costituisce un ottimo perno su cui s’ innesca la successione degli interventi di un cast corale che traccia pennellate sparse sulla tela che rivelerà l’immagine totale solo alla fine. Un quadro sul quale goccia dall’alto il noire di poteri costituiti diffondendosi a macchiare di ombre il paesaggio luminoso e carico di colori sgargianti della Puglia, regione gemella, figlia d’Italia, dove una generosa natura ha sfogato sapori forti e dove la mano famelica dell’uomo devasta.
Il personaggio che più ho apprezzato è Michele, il fratello a metà, che subisce le sottili angherie di una matrigna rancorosa, ferita da un tradimento e che imprime alla vita famigliare l’aridità tipica delle esistenze vuote e votate al potere economico e sociale. Michele elabora il suo disagio nell’evoluzione della crescita: inconsciamente da bambino poi adolescente ribelle, confuso nella prima giovinezza e finalmente consapevole nell’età matura quando, in piena lucidità darà sfogo, nell’atto finale, all’istinto autodistruttivo che ha prodotto la crescita sofferta.
La morte di Clara scatenerà in tutti i personaggi un disagio carico di rimorsi e pentimenti nonché paure di scandali assopiti nelle singole vite e assorbiti dal quotidiano, ma liberati dalla scomparsa di chi teneva chiusa la porta del covo di una nidiata di pipistrelli notturni inferociti.
Questo romanzo è il racconto di uno schianto che libera la ferocia.
nella recensione sul Forziere dei libri di Manuela Dicati dice: “Maggy non è la solita protagonista che si trova nei libri. O la si ama o la si odia. Io l’ho amata” (leggi tutto)