Non c’è quiete dopo la tempesta

Non c’è quiete dopo la tempesta.

Quando anche l’ultima onda schiumerà sulla battigia aspettando che il vento si taccia tutto sarà dimenticato. Il silenzio riempirá i vuoti con mille e mille immagini che sfileranno dagli occhi al cuore.

La paura farà il nido in un angolo e sarà sempre lì pronta a spegnere i sorrisi, subdola e vigliacca scivolerà tra l’incoscienza e il coraggio per fare capolino all’imbrunire tra macchina e palestra o in pieno giorno da dietro la colonna del garage sotterraneo del super market.

Sarà inutile aggrapparsi a quel “se”, non cambierà la storia. E non resterà che ostentare forza e spavalderia per non soccombere alla prigione opaca che tutto frena e opprime la spontaneità.

La gioia della libertà di espressione sarà un remoto ricordo di bambina.

M.B.

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